Hard Brexit … Ci siamo quasi.
Con la proclamazione di Boris Johnson a premier del Regno Unito, è ormai prossimo l’inizio del periodo più buio della storia dell’Unione Europea.
Il giorno in cui uno stato membro, di enorme peso economico e politico quale il Regno Unito, è arrivato alla definitiva decisione di sbattere la porta e andarsene dall’Unione Europea.
Hard Brexit, ma come si è arrivati a tanto? Semplice, Boris Johnson, e i suoi, hanno diffuso falsità, hanno manipolato l’opinione pubblica vendendo l’immagine di un’Europa lontana dagli interessi inglesi. Purtroppo, quasi ricordando l’arte della manipolazione delle masse alla quale ricorrevano i vecchi dittatori novecenteschi.
Ebbene, questo ha portato il popolo inglese a perdere di vista il proprio futuro.
Il Mondo sta cambiando in modo estremamente veloce. I centri di potere aumentano, e per avere voce in capitolo, è necessario essere uniti e compatti. Bisogna rivolgersi ai vari player economici mondiali, del calibro di Cina, Stati Uniti, Russia, utilizzando una voce, sola e unica. Occorre ragionare sul fatto che i leader economici hanno i propri interessi e avrebbero un enorme guadagno derivante dalla (probabile?) disgregazione europea.
Come dicevano gli antichi Romani: “Dividi Et Impera”. Un’Europa debole sarebbe alla mercé dei nuovi player globali che ovviamente:
- avrebbero gioco facile, commisurandosi con singole piccole nazioni piuttosto che con un unico soggetto politico ed economico coeso
e
- grazie alle economie di scala, sarebbero molto più potenti.
Da sola, a causa dell’hard brexit, nello scacchiere mondiale, la Gran Bretagna potrebbe non contare più nulla.
Diventerà praticamente irrilevante riguardo ogni scelta politica ed economica. La sua cara e preziosa Sterlina vedrà tempi bui non essendo più legata, a doppio filo, con l’area Euro, notoriamente e praticamente considerata la seconda economia del mondo.
Questa situazione porterebbe a nuove considerazioni sull’economia e sulle aziende con sede nella city londinese. Perché? Ovviamente la ragione sta nel fatto che le realtà produttive potrebbero diventare appetibili perché quotate con una moneta, la Sterlina, non più bene rifugio e oltretutto in piena caduta libera.
Da sottolineare, inoltre, che l’idea degli oltranzisti inglesi è molto pericolosa: la Gran Bretagna chiuderà le porte all’Unione Europea ma dall’altro lato quest’ultima chiuderà le porte alla Gran Bretagna con il rischio di un ridimensionamento economico estremamente negativo. Fortemente voluta dai grandi sostenitori della Brexit, la Hard Brexit vedrà quindi con ogni probabilità il Regno Unito rinunciare al pieno accesso al mercato unico con l’Unione Europea.
Moltissime sono le aziende inglesi che oggi intrattengono stretti rapporti commerciali con il vecchio continente e con molta probabilità subiranno perdite economiche di rilievo.
Considerando il fatto che l’isola importa 288 miliardi di sterline e ne esporta 226 miliardi, è logico pensare che il bilancio monetario è a favore della zona euro. La causa non è la concorrenza sleale ma reali problemi produttivi visto che in Gran Bretagna molti beni non vengono prodotti e quindi devono essere ragionevolmente importati.
L’isolazionismo non è mai una buona politica e la storia lo insegna. La situazione che si andrà a creare non spalancherà le porte a qualche buon affare da fare…
Il Regno Unito ha numerose aziende, molto competitive. Acquistarle con una valuta forte come l’euro, rispetto alla sterlina, potrebbe essere una buona chance di profitto.
Bisognerà prima attendere gli sviluppi futuri e tenere d’occhio l’economia inglese.
Il tempo è dalla parte dell’investitore che sa aspettare il momento giusto per comprare. Per ora è meglio focalizzarsi sulle società inglesi che realizzano i propri fatturati al di fuori della nazione. Forse un nuovo referendum risolverà tutto, e la maggioranza compatta degli inglesi manderà a casa gli euroscettici e voterà per rimanere nell’Unione Europea. Ciò non sarebbe così impossibile da prevedere viste le aspettative molto negative per l’economia al di fuori dell’Unione che colpiranno, come sempre, i cittadini con basso e medio reddito.
Questa situazione di alta volatilità, potrebbe quindi essere perfetta per fare acquisti di aziende scontate in un mercato in probabile sofferenza che potrebbe però riprendersi immediatamente al ribaltarsi di una situazione politica di nuovo pro-Unione, che in fondo, è quello che speriamo tutti noi Europei.
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